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    • Domenico Scarpa   

      Calvino fa la conchiglia

      La costruzione di uno scrittore

      Calvino fa la conchiglia è un libro-sfera e un libro-mosaico. È un libro coerente e composito che restituisce tutto Italo Calvino, anzi, tutti gli Italo Calvino che sotto questo medesimo nome si sono presentati al pubblico in forme sempre diverse, sorprendenti ogni volta.

      Calvino fa la conchiglia quando scrive un racconto autobiografico dove lui compare sotto forma di mollusco dei primordi, applicato al suo scoglio e impegnato a fabbricarsi il guscio: e vuole che gli venga solido per proteggere la sua polpa, e che abbia forma armoniosa e colori limpidi in modo che lo ammiri chi lo guarda.

      Per tutta la vita Calvino ha fatto una conchiglia, per tutta la vita ha costruito con i suoi racconti, i suoi saggi, i suoi romanzi, i suoi testi di genere inafferrabile, la gioia fisica e mentale di chi legge.

      Per tutta la vita non ha mai interrotto la costruzione di se stesso. A cento anni dalla sua nascita è il momento di raccontare questa storia, e di raccontarla tutta quanta.

    • Annalisa Cosentino   

      Storie di Praga

      Un percorso nella cultura ceca

      Nel cuore dell’Europa e all’intersezione del mondo germanico e del mondo slavo, Praga è stata nei secoli, dal Medioevo alla modernità, il centro di una cultura plurale che si è espressa in lingue, confessioni e istituzioni diverse – latina, ceca e tedesca, cattolica, protestante ed ebraica. Viaggio nella cultura praghese tra storia e mito, questo volume propone un breve percorso nella cultura centroeuropea, costruito attraverso storie accadute nei secoli passati e nel Novecento, narrate dalle voci autentiche dei protagonisti, in un dialogo con testi letterari, saggistici, storici e documentari.

      Capita così d’incontrare figure storiche di rilievo internazionale come l’imperatore Carlo IV, che donò a Praga la prima università dell’Europa centrale, o Jan Hus, l’autore della prima riforma protestante. E grandi scrittori come Jan Neruda, Franz Kafka, Jaroslav Hašek, Karel Čapek, Jaroslav Seifert, Bohumil Hrabal, Václav Havel.

      Un racconto che si ferma alle soglie dell’ultimo decennio del XX secolo, quando una rivoluzione profonda – sebbene non violenta, anzi «di velluto» – apre una nuova fase nella storia e nella cultura, quella che stiamo ancora vivendo.

    • Sabina Knight   

      Letteratura cinese

      Questa breve storia della letteratura cinese dall’antichità a oggi si concentra sul ruolo fondamentale svolto dalla cultura letteraria nella promozione di istanze sociali e politiche.

      Facendo propria la tradizionale concezione cinese della letteratura, che abbraccia la storia e la filosofia, oltre alla poesia, alla critica letteraria, alla narrazione orale, al teatro e al romanzo, il volume riflette sui fondamenti filosofici e sulla capacità della letteratura di affrontare i traumi della storia e coltivare le passioni, etiche e sensuali.

      Spaziando dalle più antiche testimonianze scritte fino all’epoca della modernizzazione e poi della globalizzazione, l’autrice trae spunto da vividi esempi per illustrare il ruolo del mecenatismo delle élite cinesi, le modalità con le quali la letteratura ha servito gli interessi di specifici gruppi e le questioni della definizione del canone, della lingua, della comprensione interculturale e della costruzione dello stato.

    • Francesca Legittimo   

      La sfinge russa

      La Russia non è comprensibile con la mente non è misurabile con il comune metro. Ha una natura propria, nella Russia si può solo credere.

      Questi emblematici versi di Fëdor Ivanovič Tjutčev sembrano racchiudere la visione che il mondo occidentale ha della Russia, un paese enigmatico e indecifrabile che, proprio come la Sfinge, sfugge a qualsiasi tentativo di comprensione.

      E se fosse la sua lingua la chiave per svelare i suoi segreti? In ogni lingua ci sono parole che consentono di aprire le porte alla comprensione della mentalità di un popolo, della sua Weltanschauung o, come dicono i russi, del suo “quadro del mondo”.

      Parole come vera (la fede), stroit’ (costruire) o toska (melanconia) sono diventate le tappe di un percorso che guida il lettore attraverso territori ancora poco conosciuti, alla scoperta delle radici, della cultura, della storia collettiva e individuale di un Paese ancora troppo legato a immagini stereotipate di matrioške, vodka e icone.

    • Luisella Sari   

      Rune scandinave

      La scrittura degli dèi del Nord

      Un affascinante e coinvolgente viaggio tra linguistica e archeologia, storia e antropologia, per ripercorrere l’evoluzione della sequenza runica lungo quindici secoli, dall’Età del Ferro fino al Medioevo.

      A partire dalla Danimarca, attraverso la Svezia e la Norvegia, fino alle più remote regioni della Groenlandia, le rune ebbero un ruolo di preminenza assoluta nel panorama culturale scandinavo. Misteriosi segni di origine divina, prerogativa del Padre degli dèi, Odino, che le impiega per i propri incantesimi e sortilegi, nei primi secoli della loro storia vennero utilizzate da più popolazioni di stirpe germanica, trovando dall’epoca vichinga in poi la propria massima espressione nel mondo nordico.

      Un progressivo processo di laicizzazione le portò nel Medioevo a divenire lo strumento di una vivace ed eterogenea comunicazione quotidiana, senza che questo le privasse mai totalmente dell’alone di sacralità entro il quale erano sorte.

    • Jean-Jacques Tschudin    Daniel Struve   

      Letteratura giapponese

      I capolavori della letteratura giapponese, fin dall’antologia poetica della Raccolta delle 10.000 foglie nell’VIII secolo, mostrano come il Giappone abbia elaborato una tradizione letteraria profondamente originale, dai generi e dalle forme variegate. Rinnovata dal contatto con l’Occidente alla fine del XIX secolo, la letteratura giapponese fiorisce di nuovo nel XX secolo con scrittori come Natsume Soseki e Akutagawa Ryunosuke, mentre i romanzi dallo straordinario successo di Haruki Murakami raccontano lo smarrimento di una generazione cresciuta nel benessere del dopoguerra.

      Questo libro condensa la narrazione delle più importanti opere dando un assaggio di letteratura e civiltà e avviando alla scoperta di raffinati modelli letterari che hanno un riflesso anche sulla letteratura occidentale.

    • André Miquel   

      Letteratura araba

      Il Corano e la poesia profana, la ricerca del passato dell’Arabia con le sue tradizioni, proverbi, lessicografia: tutto in un’agile introduzione. Dalla metà dell’VIII secolo la letteratura araba accompagna l’espansione dell’Islam dalla Penisola Araba fino alla foce dell’Indo e alla Spagna. Dalle origini antiche, ma capace di rinnovarsi attraverso gli incontri con altre culture, la produzione letteraria di lingua araba testimonia le preoccupazioni religiose, le considerazioni politiche e giuridiche di popolazioni diverse unite da una lingua comune. La poesia del deserto, il Corano, la prosa di adab, la letteratura popolare, la storiografia, la letteratura di viaggio e la rinascita letteraria del XIX secolo sono l’espressione di generi divisi in capitoli dedicati alla letteratura delle conquiste, degli incontri, del ricordo, della Rinascita.

    • Barbara Graziosi   

      Omero

      Omero è mai esistito? L’autore di Iliade e Odissea è avvolto dal mistero. La questione omerica alimenta da millenni il dibattito su quello che Dante chiama il “sovrano poeta”. In questo libro l’autrice ricostruisce il profilo di Omero nel suo contesto a partire dalla tradizione orale e dall’impatto delle sue opere attraverso i secoli, da Virgilio a Primo Levi. Dopo le testimonianze e gli indizi su Omero della cultura materiale e letteraria, sono presentati i suoi poemi attraverso i personaggi o i temi chiave: Achille, Ettore, la guerra, le donne, i mostri, la sopravvivenza e il ritorno.

    • Hubert Zehnacker    Jean-Claude Fredouille   

      Letteratura latina

      Il ruolo della letteratura latina all’interno del più vasto mondo della cultura antica; le sue evoluzioni e i legami con le vicende politiche del tempo. Da Livio Andronico a Isidoro di Siviglia, Hubert Zehnacker e Jean-Claude Fredouille affrontano circa nove secoli di una letteratura che per la sua unità e la sua continuità, sia di lingua sia di riferimenti artistici, va ben al di là della storia politica e istituzionale di Roma e forma la matrice della nostra cultura occidentale. Questo classico degli studi letterari non si concentra sui soli autori chiave, ma affronta anche scrittori minori, testimoni di una permanenza culturale indispensabile per la nascita delle grandi opere, nel solco di una storia che si sviluppa sulla base della circolazione delle idee, delle mode estetiche e letterarie. Scandito secondo i grandi periodi della storia di Roma, il testo segue un ordine cronologico e affronta con attenzione le forme e i generi letterari così come il loro contesto, con una trattazione chiara e completa anche della letteratura latina cristiana, spesso trascurata nei manuali.

    • Franco Brevini   

      Voci di Lombardia

      Scrittori, dialetti, luoghi e tradizioni dalla A alla Z

      Dall’Introduzione: “La mia non è stata un’indagine sistematica ma un viaggio nella tradizione lombarda, un percorso attraverso le parole dialettali, i modi di dire, i proverbi, le tradizioni, gli scrittori, gli eventi storici, i luoghi, in quest’ultimo caso con una predilezione per le montagne conosciute in tanti anni di alpinismo. Sono insomma voci per un dizionario ancora tutto da scrivere e probabilmente, per la vastità della materia, impossibile da completare. Illustrano momenti e aspetti della cultura lombarda, cercando di porre in luce alcuni dei tratti che caratterizzano questa terra e le sue genti. Potrei anche dire che questa è la mia Lombardia, così come si è venuta delineando, per contrasto con le altre regioni, agli occhi di uno studioso che per un trentennio ha approfondito la geografia e la storia della letteratura italiana. In compenso mi pare che questo libro sia uno dei non molti dizionari che si possono leggere da cima a fondo, una voce al giorno, come un breviario delle radici e dell’identità lombarde”.