Argomenti

149 risultati trovati - pagina 1 di 15

    • Daniel B. Schwartz   

      Ghetto

      Storia di una parola

      «Ghetto» è una parola ideologicamente connotata quanto poche altre, le cui origini s’intrecciano con la storia di due città: Venezia, dove indicava il quartiere ebraico obbligatorio istituito nel 1516, e Roma, dove il ghetto si sarebbe dissolto insieme allo Stato pontificio nel 1870.

      Ghetto. Storia di una parola è una ricostruzione dei significati mutevoli di questo termine sfuggente, dalla nascita a oggi.

      Nell’Ottocento, «ghetto» divenne una metafora ambivalente dell’ebraismo premoderno, per poi designare realtà tanto diverse quanto le enclave affollate di migranti ebrei nelle metropoli e i centri di raccolta e di segregazione dell’Europa orientale occupata dai nazisti. Non solo, questa parola in continua metamorfosi attraversò l’Atlantico, si radicò nel Lower East Side newyorkese e nel Near West Side di Chicago, dopodiché passò a indicare l’ambiente di vita della comunità afroamericana, ancor più che della comunità ebraica.

      Nel guidare il lettore in questa odissea tra le due sponde dell’Atlantico, Daniel B. Schwartz mostra l’intreccio tra la storia dei ghetti e il confronto polemico sul significato di una parola. Paradossalmente, «ghetto» assunse un’importanza di primo piano nella tradizione ebraica proprio quando gli ebrei non furono più obbligati per legge a vivere in un quartiere a parte. Ora che le associazioni con il vissuto ebraico si sono perlopiù offuscate, Ghetto riporta alla luce la storia di questa parola e le sue variazioni semantiche.

      Con prefazione di Adriano Prosperi.

    • Matteo Serafin   

      L'altro K2

      La tragedia dimenticata del Monte Api

      Giovedì 15 aprile 1954: dall’aeroporto di Ciampino decolla un nuovissimo DC 6b della Pan American diretto a Nuova Delhi. A bordo, seduti fianco a fianco, due capispedizione, i più celebri esploratori italiani del momento: Ardito Desio diretto al K2 e Piero Ghiglione diretto allo sconosciuto Monte Api, la montagna più alta del Nepal occidentale. Dell’avventura al K2 sappiamo come andò a finire grazie a una puntuale copertura mediatica, mentre sull’Api... mistero.

      Dei quattro partiti per la cima tornò solo Ghiglione. Un uomo di settantuno anni che avrebbe portato sulle spalle il peso della scomparsa di tre giovani vite. Ma cosa era successo davvero, lassù, a 7132 metri al confine tra Nepal, India e Tibet? Sopravvissero in due: l’anziano capospedizione e lo sherpa Gyaltzen Norbu, tornato cieco e sfinito dopo giorni di lotta tra la vita e la morte.

      Messa in ombra dal successo della spedizione nazionale sul K2, la storia della più sfortunata tra le spedizioni italiane del dopoguerra fu presto relegata all’oblio, trascurata dalle cronache e addirittura messa in dubbio da alcuni storici dell’alpinismo a causa delle testimonianze contraddittorie dei due sopravvissuti.

      Quali furono le dinamiche del disastro che costò la vita di tre fra i più brillanti alpinisti italiani del dopoguerra? Quale trappola fece cadere Roberto Bignami nel torrente Chamlia? Che cosa spinse Giorgio Rosenkrantz e Giuseppe Barenghi a partire verso la vetta, contro il parere del capospedizione, senza sherpa, mentre il monsone si avvicinava?

      Il racconto di un viaggio senza ritorno verso la “montagna dell’ideale”, fra le pagine di quell’alpinismo eroico che plasmò la generazione di alpinisti cresciuti durante il Ventennio.

    • Ermanno Bencivenga   

      La finestra sul male

      Temi di etica kantiana nell'opera di Hitchcock

      Nella Finestra sul cortile Jimmy Stewart, immobilizzato su una sedia a rotelle, indaga sul vicino Raymond Burr. Ripetutamente crede di averne scoperto un delitto e i suoi sospetti si rivelano infondati, ma lui non si dà per vinto. Siccome è un film di Hollywood, alla fine ha ragione. Nel frattempo, però, Hitchcock ci ha offerto una mirabile illustrazione dell’etica kantiana: la ragione non può intervenire nel mondo empirico; può solo giudicare gli eventi; ma il suo giudizio è inesorabile.

      L’etica kantiana è onnipresente nel lavoro di Hitchcock. Negli Uccelli, dove il ricorrere della critica interrompe la falsa serenità di esistenze borghesi. Nell’Uomo che sapeva troppo, dove un individuo qualsiasi è gravato da colpe e decisioni non sue: ognuno, direbbe Kant, deve assumersi il carico morale del mondo.

      In questo libro Bencivenga stabilisce un filo rosso fra i diversi episodi di un medesimo dramma, articolando l’etica lucida e spietata del grande maestro del cinema.

    • Galileo Galilei   

      Il Saggiatore

      Edizione commentata a cura di Michele Camerota e Franco Giudice

      Nessuna opera meglio del Saggiatore ci aiuta a capire la visione della scienza di Galileo. Nato dalla disputa con il gesuita Orazio Grassi sulla natura delle comete apparse nei cieli europei nella seconda metà del 1618, Il Saggiatore va ben oltre l’oggetto della polemica scientifica: è a tutti gli effetti il manifesto di un nuovo modo di pensare, di una filosofia naturale destinata a dominare la scienza moderna. Pubblicata nell’ottobre 1623, l’opera esprime la piena consapevolezza della portata rivoluzionaria del nuovo sapere, inaugurato dallo stesso Galileo con le straordinarie scoperte telescopiche del 1610, quando aveva ridisegnato la geografia del mondo ed esteso i confini dell’universo.

      È nel Saggiatore che Galileo espone la sua celebre dottrina secondo cui la natura è dotata di un ordine e di un’armonia di tipo geometrico, e va quindi letta come un libro. Non un libro come quelli scaturiti dalla fantasia dei poeti, ma un libro scritto in linguaggio geometrico, che può essere compreso soltanto da chi è in grado di «conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto» (triangoli, cerchi ecc.).

      Il Saggiatore è inoltre un capolavoro di scrittura, con una prosa scintillante che rappresenta una delle vette più alte della letteratura italiana del Seicento, dove la ricchezza del registro linguistico è sempre ancorata al rigore scientifico delle argomentazioni. Tutti elementi che, non a caso, saranno apprezzati da grandi scrittori come Leopardi e Calvino. Un’opera trasgressiva, colma di graffiante ironia, che continua a sorprenderci ogni volta che la leggiamo, nonostante siano passati quattro secoli dalla sua pubblicazione.

    • Peter Burke   

      Il genio universale

      Una storia culturale da Leonardo Da Vinci a Susan Sontag

      La prima storia del genio universale in Occidente, dal XV secolo a oggi. Da Leonardo da Vinci a Bacone, da Goethe a Oliver Sacks e a Susan Sontag, le menti poliedriche hanno spostato le frontiere della conoscenza in innumerevoli modi. Ma la storia può risultare poco riconoscente verso studiosi dagli interessi così enciclopedici. Troppo spesso queste persone sono ricordate per conquiste degne di nota in un solo ambito del sapere.

      Peter Burke, rinomato storico della cultura, propone invece una visione a tutto tondo che cambia profondamente la nostra comprensione di questa notevole specie intellettuale. Identificati 500 geni occidentali, esplora i loro successi ad ampio raggio e mostra come la loro ascesa abbia finito per coincidere con una rapida crescita della conoscenza all'epoca dell’invenzione della stampa, della scoperta del Nuovo Mondo e della rivoluzione scientifica.

      Solo in tempi più recenti l'ulteriore accelerazione della conoscenza ha portato a una iperspecializzazione e in generale a un ambiente che supporta meno studiosi e scienziati dal genio multiforme.

    • Michael Kulikowski   

      Tragedia imperiale

      Dall'impero di Costantino alla distruzione dell'Italia romana (363-568 d.C.)

      Tragedia imperiale racconta la storia del graduale crollo di Roma: un declino contrassegnato da intrighi di palazzo, conflitti religiosi e guerre, oltre a innumerevoli cambiamenti nelle strutture sociali, religiose e politiche.

      Per secoli, Roma è stata una delle più grandi potenze imperiali del mondo. La sua influenza si è diffusa in Europa, Nord Africa e Medio Oriente; la sua forza militare ha respinto con successo gli attacchi di Parti, Germani, Persiani e Goti. Poi venne la scissione, il saccheggio vandalico di Roma e lo sgretolamento dell'Occidente in più regni.

      Kulikowski contesta l’idea che Roma sia caduta a causa di invasioni esterne. Si concentra, invece, sulle scelte di coloro che vivevano all’interno dell’Impero, perché non fu un solo momento catastrofico a spezzarlo, ma un processo strisciante: quando si capì che Roma era caduta, l’Occidente aveva da tempo rotto il giogo dell’Impero.

    • Domenico Scarpa   

      Calvino fa la conchiglia

      La costruzione di uno scrittore

      Calvino fa la conchiglia è un libro-sfera e un libro-mosaico. È un libro coerente e composito che restituisce tutto Italo Calvino, anzi, tutti gli Italo Calvino che sotto questo medesimo nome si sono presentati al pubblico in forme sempre diverse, sorprendenti ogni volta.

      Calvino fa la conchiglia quando scrive un racconto autobiografico dove lui compare sotto forma di mollusco dei primordi, applicato al suo scoglio e impegnato a fabbricarsi il guscio: e vuole che gli venga solido per proteggere la sua polpa, e che abbia forma armoniosa e colori limpidi in modo che lo ammiri chi lo guarda.

      Per tutta la vita Calvino ha fatto una conchiglia, per tutta la vita ha costruito con i suoi racconti, i suoi saggi, i suoi romanzi, i suoi testi di genere inafferrabile, la gioia fisica e mentale di chi legge.

      Per tutta la vita non ha mai interrotto la costruzione di se stesso. A cento anni dalla sua nascita è il momento di raccontare questa storia, e di raccontarla tutta quanta.

    • Lucia Cataldo    Marta Paraventi   

      Il museo oggi

      Modelli museologici e museografici nell'era della digital transformation

      Dedicato alla museologia e alla museografi a contemporanee, il volume si basa sull’idea di museo come spazio aperto di formazione e di progettazione, in grado di evolversi con il pubblico pur nella salvaguardia della propria storia millenaria, ed espone i temi proposti con un approccio multidisciplinare orientato alla dimensione digitale attuale.

      Articolato in cinque parti, il manuale affronta nuovi e recenti argomenti quali i musei del futuro, tra Agenda 2030 e contesti geopolitici; gli innovativi approcci per l’educazione museale; i metodi di coinvolgimento dei nuovi pubblici e gli studi internazionali sulla progettazione del display espositivo per un museo sempre più visitor centered.

      La nuova edizione, completamente aggiornata sia nella trattazione sia nelle scelte iconografi che, presta anche particolare attenzione al management museale, alla luce delle normative nazionali e delle nuove frontiere della comunicazione e del marketing.

      Ulteriore importante novità è costituita dagli approfondimenti, dai riferimenti normativi e dai link a portali di settore, disponibili alla pagina web del volume sul sito www.hoeplieditore.it/universita.

    • Elisabetta Bonvino    Diego Cortés Velásquez    Anna De Meo    Elisa Fiorenza   

      Agire in L2

      Processi e strumenti nella linguistica educativa

      Agire in L2 introduce e approfondisce la didattica delle lingue, disciplina trasversale che studia l’apprendimento linguistico e fornisce strumenti per migliorarne lo sviluppo.

      Il manuale presenta, nel capitolo introduttivo, gli aspetti fondamentali del percorso conoscitivo della materia, alla luce delle più recenti ricerche nel campo dell’apprendimento linguistico. I capitoli successivi hanno una struttura ricorrente: si sviluppano partendo dalla L1, proseguono analizzando i fenomeni e i meccanismi attivati nei vari contesti d’uso della lingua e si concludono focalizzando l’attenzione su quanto accade nella L2. La parte finale di ciascun capitolo indaga dunque le peculiarità e le difficoltà di ciascun processo linguistico, osservando lo sviluppo delle macro-abilità – ascoltare, parlare, scrivere e leggere – e delle abilità integrate, nonché le ricadute di tali processi sulla didattica.

      Un ricco repertorio di approfondimenti, esempi e attività da svolgere, disponibile alla pagina web del volume sul sito www.hoeplieditore.it/universita, arricchisce e integra i singoli capitoli.

    • Stefano Zuffi   

      Il racconto dell'arte italiana

      Da Bernini a Canova

      250 anni di arte italiana dal Seicento all’Ottocento raccontati seguendo le vicende di grandi artisti da Bernini a Canaletto, da Bellotto a Canova, fino ad Hayez, ma anche di città come Roma, Firenze, Venezia, Milano, Napoli e altre ancora nel quadro delle trasformazioni storiche – sono i secoli delle dominazioni straniere – che interessano la nostra Penisola.

      Un quadro affollato, vivacissimo, narrato da Stefano Zuffi con garbo, competenza e partecipazione.