Non sono molte le memorie scritte da stranieri residenti in Italia negli anni della seconda guerra mondiale. Se per il centro Italia abbiamo il resoconto di Iris Origo nel classico Guerra in Val d’Orcia, mancava per il nord la testimonianza di una donna americana sulle vicende belliche in un paese divenuto nemico. È questo il valore più alto di Anni di guerra, il diario inedito di Thelma Hauss, moglie dell’architetto Giuseppe de Finetti, che, dopo aver portato in salvo i figli negli Stati Uniti, torna a Milano nel 1940 per raggiungere il marito e stargli accanto negli anni tempestosi del conflitto. Nel diario emergono vicende quali i bombardamenti di Milano, che colpiscono anche la casa di via del Gesù, la vita da sfollati tra il Lago di Garda e il Lago Maggiore, la partecipazione alla lotta antifascista con atti di eroismo quotidiano, l’aiuto a parenti e compagni di lotta detenuti nel carcere di San Vittore, il ruolo delle donne nella Resistenza, fino all’atmosfera della Milano liberata del 1945, in cui Thelma è attiva al fianco delle truppe americane.
Scritto in uno stile immediato, il diario fa affiorare nomi e movimenti di personaggi famosi, come Raffaele Mattioli, Enrico Mattei, Sergio Solmi, Ferruccio Parri, fino ad Hans Deichmann, un antinazista tedesco che trova un sicuro appoggio nei de Finetti e collabora efficacemente alle iniziative dei “Patrioti”. A queste personalità si mescolano familiari e conoscenti di Thelma e Beppi, ritratti nelle avventure quotidiane della sopravvivenza nel periodo bellico.
Protagonista indiretto del libro è il marito, il geniale architetto Giuseppe de Finetti: Thelma narra la gestazione del saggio «Milano risorge», che apparirà solo molti anni dopo, nel 1969, col titolo Milano. Costruzione di una città, a cura di Giovanni Cislaghi, Mara De Benedetti e Piergiorgio Marabelli, e che è divenuto oggi uno dei testi di riferimento nella storia dell’architettura (Hoepli, 2002). Il lettore interessato troverà una chiave di ulteriore approfondimento nel saggio di Giovanni Cislaghi posto in appendice, che ricostruisce l’attività progettuale dell’architetto nel periodo bellico.