Difficile oggi immaginare Milano come una ville d’eau, ma tale appariva ai viaggiatori stranieri che, dal Rinascimento in poi, giungevano nella capitale lombarda, meravigliati dalla bellezza della città e dall’alacrità della popolazione.
Infatti, fare la storia della Cerchia dei Navigli, quella che oggi chiamiamo “prima cerchia”, significa ripercorrere la storia urbanistica e sociale di Milano dal XII al XX secolo. Attorno ad essa sono sorti chiese, palazzi, edifici pubblici, oltre che a opere più propriamente ingegneristiche come ponti, canali di collegamento per non parlare della Darsena e del porto-canale. La cerchia dei Navigli non è stato solo il principale vettore di circolazione e di trasporto all’interno della città, ma il collegamento più rapido e sicuro tra Milano e il circondario.
Empio Malara, che da molti anni si occupa di storia dei Navigli, oltre che a promuoverne la riscoperta, ha in questo volume condensato anni di studi attingendo alle diverse fonti disponibili: archivi pubblici e privati, relazioni di viaggiatori, storici e letterati.
Ma una storia della Cerchia non sarebbe completa se non fosse accompagnata da un’ampia ricognizione iconografica tra mappe storiche, dipinti, fotografie, particolari di architettura e una campagna fotografica, fatta appositamente da Toni Nicolini, alla ricerca delle tracce della Milano dei Navigli ancora oggi evidenti.
La storia della Cerchia Interna si chiude con gli anni Trenta, quando i Navigli vengono interrati, ma la nostalgia per la Milano “città d’acqua” è proseguita fino ai nostri giorni. La delibera del pgt del 2012 vincola al rispetto del canale sepolto e riapre la questione di una graduale riattivazione funzionale del Naviglio di Milano.