Suggerimenti
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Nel 1903 la Casa editrice Hoepli pubblicò le “Quarante novelle” di Hans Christian Andersen, tradotte per la prima volta dal danese dalla veneziana Maria Pezzé Pascolato. Il libro ebbe un immediato e duraturo successo, che indusse l’editore, nel 1937, a tradurre un secondo gruppo di novelle, le “Nuove novelle” a cura di Mary Tibaldi Chiesa. Nel 1955 apparvero anche le “Nuovissime novelle”, sempre a cura della Tibaldi Chiesa. Tutte le edizioni di Andersen hanno conosciuto una rinnovata fortuna dopo la seconda guerra mondiale, anche grazie all’arte di Vittorio Accornero, le cui illustrazioni furono volute da Gianni Hoepli. Oggi l’editore riunisce in un solo volume le fiabe più belle e le relative illustrazioni senza toccare le traduzioni, per non tradire lo spirito di un classico della letteratura infantile tramandatosi da oltre 100 anni.
Il brutto anitroccolo - Il vestito nuovo dell’Imperatore - L’acciarino - La margheritina - L’intrepido soldatino di stagno - La sirenetta - La piccina dei fiammiferi - L’abete - L’ago - L’usignuolo - Pollicina - La Principessa sul pisello - Il monte degli Elfi - L’Angelo - La Nonna - Nei mari estremi - La vecchia casa - Il folletto Serralocchi - Il Gorgo della Campana - Il piccolo Tuk - La diligenza da dodici posti - Il vecchio fanale - La Regina delle nevi - Il vento racconta di Waldemar Daa e delle sue figliuole - Il collo della bottiglia - La campana - I cigni selvatici - L’ultimo sogno della vecchia quercia - L’uomo di neve - La pastorella e lo spazzacamino - La figlia del Re della palude - La famiglia dei vicini - Il compagno di viaggio - Il giardino del Paradiso - Quello che il cardo ha vissuto - La Pietra Filosofale - Le scarpette rosse.
Hans Christian Andersen nacque a Odense, nel 1805, da una famiglia di umili origini; il padre era ciabattino, la madre lavandaia. Dopo un’infanzia infelice (perse il padre a undici anni), nel 1819 si trasferì a Copenaghen, dove tentò di entrare nel mondo teatrale e dove riuscì a completare gli studi nel 1829. Alle iniziali e acerbe prove poetiche fece seguito nel 1831 il resoconto di un viaggio tra Svizzera e Germania, in cui rivelò i primi segni del suo talento. Il romanzo L’improvvisatore, opera ampiamente autobiografica pubblicata nel 1835, gli procurò un’iniziale notorietà. Nello stesso anno scrisse la prima delle sue 156 fiabe. Nel 1847 uscì l’autobiografia che divenne, nel 1855, La fiaba della mia vita, opera in cui Andersen non risparmiò strali contro critici e detrattori. Il raggiunto agio economico e la fama procuratagli dalle successive edizioni delle Fiabe gli permisero di compiere, negli anni della maturità e della vecchiaia, numerosi viaggi in Europa; tuttavia la sua vita privata rimase per sempre segnata dai traumi dell’infanzia. Gli ultimi anni, pur essendo ormai Andersen una gloria nazionale, furono malinconici, fino alla morte, avvenuta a Copenhagen nel 1875.
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