Guido Rey nasce a Torino nel 1861 da una famiglia altolocata. Fin dall’infanzia la montagna sta ovunque intorno a lui: è nipote di Quintino Sella, il fondatore del Club Alpino Italiano (1863) e ministro del tesoro; è cugino di Vittorio Sella, il grade fotografo-esploratore. E la sua carriera di alpinista sarà costellata da importanti prime: alla Sud della Ciamarella, al crestone sud della Punta Dufour, agli speroni est e nordest del Monviso, alla cresta nord della Bessanese. In parallelo coltiva le sue due altre grandi passioni: la fotografia e la scrittura. Negli scritti che dà alle stampe emerge una montagna tutta idealizzata, scuola di vita e di morale. Nel 1897 pubblica Alpinismo a quattro mani, insieme al bozzettista Giovanni Saragat. Nel 1904 esce Il Monte Cervino, suo capolavoro, destinato a dare l’imprinting alla letteratura italiana di montagna. Dieci anni dopo è la volta di Alpinismo acrobatico, che racconta le avventure alpinistiche con il giovane Ugo De Amicis, figlio di Edmondo. Segue Il tempo che torna e, postumi, altri volumi con estratti di articoli e raccolte di testi di diversa provenienza. Dalla Grande Guerra, alla quale partecipa come volontario nella Croce Rossa, ritorna con una ferita al torace che lo segnerà per sempre. Muore nel 1935.