Matteo Guarnaccia (Milano 1954) è artista e storico del costume, una figura di riferimento della cultura visionaria contemporanea. Negli anni Settanta è stato uno dei protagonisti della scena controculturale europea, con la rivista psichedelica “Insekten Sekte”. Ha esposto in differenti ambiti: dalla Triennale di Milano alla Hall of Flowers di San Francisco, dalla Biennale di Venezia al Museo Pecci di Prato, dalla Fondazione Mazzotta e Mudima di Milano al LAC di Lugano. I suoi lavori compaiono su importanti riviste e cataloghi internazionali, fra cui “Art of Modern Rock” (USA) e “Underground Culture from all Parts of the World” (Giappone). Si è occupato di moda con vari progetti, collaborando con Vivienne Westwood, Biba (Londra), Corso Como 10, Malo, Stephan Marais (Parigi). Nel campo del design ha lavorato accanto a Bruno Munari, Atelier Mendini, Italo Rota & Partners, Alessandro Guerriero, Fornasetti. Ha scritto oltre trenta saggi dedicati alle avanguardie e alle subculture, fra questi Pirati, David Bowie Play Book, Punk Play Book, Bob Dylan Play Book, Fiorucci (24 Ore Cultura); Ribelli con stile, Sciamani, Guernica Blues, Underground Italiana (Shake); Quelli che Milano (Rizzoli) ; Vivienne Westwood Shoes (Damiani), Gioco, Magia, Anarchia, Amsterdam negli anni Sessanta (COX18). Collabora con varie testate (“Vogue”, “Abitare”, “Zoom”, “Gap Japan”, “Gioia”, “Wired”, “D-La Repubblica”). Dal 2006 è docente di Fashion Design presso la NABA di Milano. Nel campo musicale ha lavorato come art director con i Timoria, Garybaldi, i Byrds e Donovan. Per la televisione ha collaborato con RAI, Canale 5, Tele Montecarlo, WDR (Colonia).