Quali saperi si celano dietro alla pittorica bellezza di una facciata dipinta? In questo volume sono presentate le molteplici risposte a questa domanda. La facciata dipinta, intesa come momento di rappresentazione illusoria di una realtà plastica che non c’è ma che il pittore riesce a simulare e a raccontare agli osservatori, è il frutto di una conoscenza antica a cavallo tra teorie e azioni pratiche che gli antichi decoratori si sono tramandati nel tempo da maestro a allievo.
Il testo descrive gli “inganni dell’occhio” prodotti da sapienti distorsioni prospettiche, il procedimento pittorico che consente di tener sotto controllo dipinti grandi come la parete di un edificio, i giochi di ombre e di chiaroscuri, gli strumenti e i materiali. Sono inoltre analizzate alcune tecniche particolari tra cui quella dell’affresco e presentate le memorie di vecchi maestri che hanno permesso di tracciare questo interessante ponte tra il futuro dell’architettura dipinta e il suo bagaglio storico pratico.
Il volume si rivolge sia agli studenti delle Accademie di Belle Arti, delle Scuole Edili, dei corsi universitari e non relativi al recupero e restauro architettonico, sia alle Soprintendenze ai Beni Architettonici e Paesaggistici e alle imprese edili rivolte al tema del restauro e recupero edilizio e monumentale, nonché a chiunque sia appassionato di discipline artistiche e di storia della forma urbana.