Suggerimenti
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Un volume che racconta l’epopea della Milano industriale dalla metà dell’Ottocento fino alla fine del XX secolo, quando le fabbriche in città e nell’hinterland chiusero una dopo l’altra; un immenso patrimonio architettonico diventato archeologia.
Le prime fabbriche, di solito in mattoni, sorsero appena fuori dalle mura spagnole, poi quando gli stabilimenti si ingrandirono nacquero degli assi periurbani, come quello che conduce dalla città verso Sesto San Giovanni o nella zona dell’Alto Milanese (Legnano-Busto Arsizio). La presenza dell’acqua era necessaria per sviluppare l’energia elettrica, così anche la valle dell’Adda presto si industrializzò, così come sono presenti i resti di centrali elettriche in città.
Questo patrimonio vastissimo, che comprende tipologie molte diverse tra loro, è stato censito e catalogato dall’autore, con visite in loco. Il libro, organizzato per schede ben dettagliate, offre anche le informazioni per praticare questo tipo di turismo, oggi in costante crescita, su un territorio delimitato territorialmente.
L’introduzione è di Luca Doninelli.
Prefazione. Storia industriale di Milano - La conservazione e la valorizzazione del patrimonio industriale milanese - Sesto San Giovanni e Bicocca - Bovisa e Dergano - Milano Est - Da Porta Romana a Porta Ticinese - Da Porta Genova a Porta Volta - Le architetture elettriche in città - Hinterland - La Valle dell’Adda - L’Alto Milanese. Indice dei nomi e dei luoghi.
Jacopo Ibello, diploma al master in Patrimonio Industriale dell’Università di Padova è cofondatore e presidente dell’associazione Save Industrial Heritage e membro del direttivo dell’AIPAI, l’associazione nazionale di riferimento nel settore. Autore della prima Guida al turismo industriale d’Italia (Morellini, 2020), si occupa per la Camera di Commercio di Como del progetto Make Como. Ha collaborato alla realizzazione dell’Archivio Diesel e del Museo Zordan.
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