Suggerimenti
Qui di seguito alcuni testi suggeriti
Darwinismo digitale regala una visione innovativa per ispirare tutti coloro che vogliono cogliere il meglio delle opportunità che offre la “digital transformation”. I cambiamenti nel business sono sempre più veloci, ma la durata delle aziende è in continua contrazione. I manager sono alle prese con un numero sempre maggiore di decisioni strategiche, di dati da interpretare e tecnologie in rapida evoluzione, che mettono a durissima prova anche i modelli di business che fino a qualche anno fa sembravano fra i più solidi e duraturi. Queste sfide possono affossare qualunque azienda, ma chi riuscirà a mettere a punto le corrette strategie potrà trasformarsi in un nuovo market leader.
Darwinismo digitale aiuta a sfruttare al meglio le condizioni di mercato e a creare vantaggio competitivo attraverso il “cambiamento creativo”.
Darwinismo digitale fa luce sul futuro analizzando le tecnologie, la società e le lezioni che vengono da un recente passato, per capire come adattarsi, cosa adottare e cosa evitare. Permette di sfatare i falsi miti che si sono creati attorno al concetto di “digitale”. Il cambiamento progressivo ormai non basta più, adottare parti marginali di tecnologia neppure: perché il digitale non è “una cosa”, è tutto!
Prefazione. Ringraziamenti. Il business nell’era della disruption - La rivoluzione dell’elettricità che non c’è mai stata - Le tre ere della tecnologia - Scatenare la forza del cambio di paradigma - La trasformazione digitale - Avviare la disruption - Le dinamiche del business di oggi - Un panorama in cambiamento - Prepararsi per il nuovo mondo - Attrezzarsi per il futuro - Un focus finale sulle persone. Indice analitico.
Tom Goodwin è Executive Vice President e Head of Innovation in Zenith Media USA. È stato eletto Top 10 voice of Marketing in LinkedIn, uno tra i 30 personaggi da seguire su Twitter e “Must follow” da Fast Company. È anche un quotato columnist e “fine provocatore” per TechCrunch e Forbes e detiene frequenti collaborazioni con The Guardian, GQ, Ad Age, Wired, Ad Week, Inc, MediaPost & Digiday.
Qui di seguito alcuni testi suggeriti